Lunedì della V settimana di Avvento
Ez 36,16.22a.29-38; Sal 105 (106); Os 6,1-6; Mt 21,33-46
«E Gesù disse loro: “Non avete mai letto nelle Scritture: La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi?”». (Mt 21, 42)
Tutti noi siamo immersi in un mondo che ci ha abituati alla logica dello scarto di tutto ciò che appare inadeguato, insufficiente, inutile: è una logica pericolosa, perché si ferma all’apparenza di ciò che “non è”, impedendo di cogliere invece ciò che sempre “potrebbe essere”. Ma in questo brano Gesù ci ricorda che la logica di Dio si fonda su uno sguardo completamente diverso: uno sguardo d’amore capace di vedere al di là di ogni fragilità e cogliere le potenzialità di quel mistero che abita ciascuno di noi e che in Lui può essere sempre trasformato nelle fondamenta di qualcosa di completamente nuovo. E Gesù è stato la pietra scartata il cui sacrificio d’amore ha permesso e permette a noi di conoscere quello sguardo, di cogliere quella possibilità di vita oltre l’apparente fine e di produrre quei frutti che riempiono di senso il nostro essere qui, saldi in Lui e nel suo amore che sa operare meraviglie capaci di rivoluzionare la nostra vita.
Preghiamo
Ti rendo grazie, perché mi hai risposto,
perché sei stato la mia salvezza.
La pietra scartata dai costruttori
è divenuta la pietra d’angolo.
Questo è stato fatto dal Signore:
una meraviglia ai nostri occhi.
Questo è il giorno che ha fatto il Signore:
rallegriamoci in esso ed esultiamo!
Sal 118 (117),21-24