Martedì della III settimana di Quaresima
Gen 21,1-4.6-7; Sal 118,65-72; Pr 9,1-6.10; Mt 6,16-18
La gente non veda che tu digiuni, ma solo il Padre tuo, che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà. (Mt 6,18)
Attirare lo sguardo degli altri o cercare lo sguardo di Dio? Come viviamo la nostra relazione col Padre? A volte viviamo le pratiche religiose con la preoccupazione di essere riconosciuti, ammirati e lodati, di essere messi dagli altri nel gruppo dei migliori. Non si tratta di dare poco peso alla testimonianza, bensì di essere autentici anzitutto con il Padre, offrendogli il meglio di noi senza clamore e vanto, ma con discrezione, cercando nella sua amorevole presenza e nella sua provvidente azione la gioia del nostro affidarci a lui.
Preghiamo
Signore, non si esalta il mio cuore
né i miei occhi guardano in alto;
non vado cercando cose grandi,
né meraviglie più alte di me.
Io invece resto quieto e sereno:
come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,
come un bimbo svezzato è l’anima mia.
(Sal 131,1-2)