Venerdì della V settimana di Quaresima
Es 4,10-19; 1Re 17,8-24; Es 32,7-14; Dt 8,1-7a
«Non vi è forse tuo fratello Aronne, il levita?» (Es 4,14)
«Perdona, Signore, io non sono un buon parlatore; non lo sono stato né ieri né ieri l’altro e neppure da quando tu hai cominciato a parlare al tuo servo…» (Es 4,10). Non solo dovendo predicare in una lingua che non è la mia, ma da sempre, dalla mia ordinazione, quante volte ho fatto mie le parole di Mosè! La tua Parola mi fa sentire sempre inadeguato. Il sacerdote italiano può essere una bella novità, una voce nuova da ascoltare. Ma poi… «Tu non sei cubano, tu non puoi capire…». Allora Dio mi ricorda “il fratello Aronne”. Veramente solo nella fraternità nella fede, umile e non orgogliosa (siete voi a non capire!) risuona chiara la voce di Dio. Vale per noi sacerdoti, ma anche nelle famiglie, nelle comunità, nelle amicizie o in ogni luogo di vita. Dove Dio vuol far sentire la sua voce e ha bisogno di noi! Non di una sola voce, ma di una coralità fraterna, dove parla lo Spirito.
Preghiamo
C’è un uomo che teme il Signore?
Gli indicherà la via da scegliere.
Egli riposerà nel benessere,
la sua discendenza possederà la terra.
Il Signore si confida con chi lo teme:
gli fa conoscere la sua alleanza.
(Sal 25,12-14)