Giovedì della III settimana di Quaresima
Gen 23,2-20; Sal 118,81-88; Pr 11,23-28; Mt 6,25-34
Il Padre vostro celeste, infatti, sa che ne avete bisogno [di tutte queste cose]. Cercate invece, anzitutto, il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. (Mt 6,32-33)
Come si può essere fiduciosi e non avere ansia per il futuro quando, come a Cuba, tutto è difficile e porta a decidere di andarsene e cercare fortuna in altre terre? Come non sentire il peso della preoccupazione per il pane che oggi forse c’è e domani non si sa? Gesù ci invita ad avere fiducia nel Padre, siamo suoi figli. Questa fiducia non ha niente a che fare col disimpegno, con l’irresponsabilità, con la convinzione che un miracolo risolverà tutto. Affidarsi al Padre è collaborare con lui nella costruzione del suo regno, mondo nuovo di vita per tutti perché mondo di giustizia, pace, fraternità.
Preghiamo
Benedici il Signore, anima mia,
non dimenticare tutti i suoi benefici.
[…] Il Signore compie cose giuste:
difende i diritti di tutti gli oppressi.
[…] Come è tenero un padre verso i figli,
così il Signore è tenero verso quelli che lo temono.
(Sal 103,2-13)