Mercoledì della I settimana di Quaresima
Gen 3,22-4,2; Sal 118,9-16; Pr 3,11-18; Mt 5,17-19
Adamo conobbe Eva sua moglie, che concepì e partorì Caino e disse: «Ho acquistato un uomo grazie al Signore». (Gen 4,1)
Volendo “possedere” la felicità, l’uomo perde tutto. Proprio quando perde tutto può iniziare un nuovo cammino. Deve imparare a riconoscere che la strada non è “l’afferrare”, ma il “ringraziare”. Dio non abbandona mai anche quando l’uomo per la sua presunzione perde il “giardino”, perde quella familiarità che Dio gli offre. Così la prima preghiera della storia è quella di Eva: grazie al Signore. “Gracias a Dios” son parole che spontaneamente i cubani ripetono nelle circostanze più normali, anche chi sembrerebbe lontano dalla fede. La gratitudine apre alla riscoperta della familiarità con Dio.
Preghiamo
Grazie alla vita
che mi ha dato tanto.
Mi ha dato il sorriso
e mi ha dato il pianto.
Così io distinguo
la buona o brutta sorte,
così le sensazioni che fanno
il mio canto.