Martedì della II settimana di Quaresima
Gen 13,12-18; Sal 118,33-40; Pr 4,20-27; Mt 5,31-37
Più di ogni cosa degna di cura custodisci il tuo cuore, perché da esso sgorga la vita. (Pr 4,23)
Che cosa è il cuore? È quell’insieme di esigenze di bene, di verità, di giustizia, di pace, di amore, di bellezza… di felicità che ogni uomo porta dentro di sé venendo al mondo. Sono queste esigenze che muovono la vita. Custodire il cuore è riconoscere e aderire a queste esigenze, non confondendole con l’istintività o la ricerca di una soddisfazione immediata. Custodire il cuore è seguire queste esigenze che ci portano sempre oltre. Dandoci questo cuore Dio ha messo dentro una promessa: tu sei fatto per la pienezza. Se non si riconosce il cuore non si può riconoscere Cristo. «Che cercate?» dice Gesù ai primi che lo incontrano, per poi aggiungere: «Venite e vedrete», invitandoli a una verifica. Custodire il cuore è un cammino di verifica. «Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te» (sant’Agostino).
Preghiamo
Chiuso fra cose mortali
(Anche il cielo stellato finirà)
Perché bramo Dio?
(G. Ungaretti)