Mercoledì della II settimana di Quaresima

Gen 14,11-20a; Sal 118 (119),41-48; Pr 6,16-19; Mt 5,38-48

Avete inteso che fu detto: Amerai il tuo prossimo e odierai il tuo nemico. Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. (Mt 5,44-45)

Il discorso della montagna, che ci accompagna in questo percorso quaresimale, traccia delle indicazioni fondamentali per delineare qual è il cammino interiore ed esteriore del vero discepolo di Gesù. L’amore al prossimo ed in particolare ai nemici ne è uno dei punti cardine, che anche in terra di missione emerge come testimonianza radicale del Vangelo. Tante persone di tutte le religioni si chiedono perché ci prendiamo cura dei più poveri, degli emarginati, di coloro che vengono rifiutati dalle loro stesse famiglie per le loro malattie o difficoltà. In molti ci chiedono: «Chi ve lo fa fare?». Tanti ci cercano perché sanno che verranno accolti e non rifiutati, ascoltati e non emarginati. Chiediamoci: «Di che cosa sono testimone come cristiano?».

Preghiamo

Aiutami, Signore,
a non avere paura della diversità dell’altro,
della sua cultura, dei suoi comportamenti;
aiutami a vedere il suo cuore,
scaccia da me l’indifferenza,
che io possa testimoniare con tutto me stesso
il tuo amore senza fine.

 

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