Giovedì della settimana della VI Domenica dopo l'Epifania
Sir 2, 12-18; Sal 117 (118); Mc 9, 38-41
Guai ai cuori pavidi e alle mani indolenti e al peccatore che cammina su due strade! Guai al cuore indolente che non ha fede, perché non avrà protezione. Guai a voi che avete perduto la perseveranza: che cosa farete quando il Signore verrà a visitarvi? (Sir 2,12-14)
Cuore e mani: in entrambi i casi la Scrittura parla di indolenza e pavidità. Le due dimensioni rappresentate, corpo e spirito, fanno tutt’uno: si tratta sempre di educarsi a essere pronti e disponibili, allenati e capaci, giorno per giorno. Non si tratta di sviluppare una dimensione a scapito dell’altra, anzi, la profondità della vita spirituale è messa in evidenza a partire da segni “esteriori”: la disponibilità e la capacità di fare che si esprime tramite mani operose, aperte a tutti, segno di un cuore altrettanto disponibile perchè abitato dal Signore.
Preghiamo
Il Signore è per me, non avrò timore:
che cosa potrà farmi un uomo?
Il Signore è per me, è il mio aiuto,
e io guarderò dall’alto i miei nemici.
Dal Salmo 117 (118)