Martedì della settimana della VI Domenica dopo l'Epifania
Sir 29, 8-13; Sal 33 (34); Mc 9, 14-29
Sii paziente con il misero, e non fargli attendere troppo a lungo l’elemosina. Per amore del comandamento soccorri chi ha bisogno, secondo la sua necessità non rimandarlo a mani vuote. Perdi pure denaro per un fratello e un amico, non si arrugginisca inutilmente sotto una pietra. (Sir 29,8-10)
Con poche parole la Scrittura descrive due immagini di morte e aridità: monete che arrugginiscono perché messe sotto una pietra; un misero che rimane in attesa dell’elemosina. In entrambi i casi si tratta di tempo perso, un tempo che scorre senza dare frutto, anzi corrompendo ciò che è sottoposto al suo flusso.
In entrambi i casi, però, si annuncia la possibilità di una soluzione differente, affidata alla cura di chi dispone di denaro: farlo fruttare, con solerzia, perché possedere dei beni può trasformarsi in occasione per costruire legami, occasione per opporsi al tempo che passa trasformandolo in opportunità feconda, in motivo di costruzioni nuove.
Preghiamo
Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Questo povero grida e il Signore lo ascolta,
lo salva da tutte le sue angosce.
Dal Salmo 33 (34)