IX Domenica dopo Pentecoste
1Sam 16, 1-13; Sal 88 (89); 2Tm 2, 8-13; Mt 22, 41-46
Quando furono entrati, egli vide Eliàb e disse: «Certo, davanti al Signore sta il suo consacrato!». Il Signore replicò a Samuele: «Non guardare al suo aspetto né alla sua alta statura. Io l’ho scartato, perché non conta quel che vede l’uomo: infatti l’uomo vede l’apparenza, ma il Signore vede il cuore». (1Sam 16,6-9)
Samuele deve individuare colui che sarà consacrato dal Signore e con grande sorpresa lo identificherà con Davide, il più piccolo. Questo avviene grazie all’ammonimento del Signore, che afferma di saper riconoscere il cuore, la dimensione più intima e vera di una persona, sede dei suoi desideri e delle sue volontà profonde.
Con quelle poche parole e con il gesto della consacrazione di Davide già si anticipa lo stile del Signore, che arriverà a compimento con Gesù: Dio si rivela in un uomo che rinuncia al potere della forza e dà la vita morendo sulla croce.
Quello stile è motivo di verifica e conversione: è davvero quello che orienta le scelte quotidiane?
Preghiamo
Ho trovato Davide, mio servo,
con il mio santo olio l’ho consacrato;
la mia mano è il suo sostegno,
il mio braccio è la sua forza.
Dal Salmo 88 (89)