Mercoledì della II settimana di Pasqua

At 4,1-12; Sal 117; Gv 3,1-7

«Noi ne siamo testimoni […] In verità, in verità io ti dico, se uno non nasce da acqua e Spirito, non può entrare nel regno di Dio. Quello che è nato dalla carne è carne, e quello che è nato dallo Spirito è spirito. Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall’alto». (Gv 3,5-7)

L’incontro notturno tra Gesù e Natanaele ci consegna, nel dialogo tra i due, alcune preziosissime indicazioni del Signore, che possono accompagnare con vivace luminosità questo tempo pasquale: fare memoria della risurrezione di Gesù non è solamente fede appoggiata in un evento della storia; molto di più è trasformazione del vissuto nella direzione delle promesse di Dio. Pasqua è rinascita, è apertura al nuovo portato, suggerito, donato dallo Spirito di Dio. È una memoria “eversiva”, capace di rovesciare le cose, perché emerga in tutta la sua forza la luce che Dio ha seminato nella storia e che la nostra ottusità tanto spesso riesce a opacizzare e offuscare. Pasqua è libertà dalla morsa della scontatezza e della piccineria, che tanto spesso guidano le nostre scelte accomodanti, interessate, povere di futuro, incapaci di prospettiva e lungimiranza. Se l’incontro con Gesù ancora non ci scuote, c’è proprio da lasciarsi coinvolgere di più da questa luce di Pasqua!

Preghiamo

O Dio santo e fedele, porta a compimento
in coloro che il battesimo ha rigenerato
il mistero della Pasqua rinnovatrice
perché siano sempre fecondi di opere giuste
e possano arrivare alla gioia della vita senza fine.

(dalla liturgia)

Ti potrebbero interessare anche: