Martedì della II settimana di Pasqua
At 3,1-8; Sal 102; Gv 1,43-51
Gesù trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». (Gv 1,43b-45)
L’entusiasmo con cui Filippo si avvicina a Natanaele è quello di chi ha custodito grandi speranze, coltivato e inseguito sogni e finalmente vede aprirsi la possibilità di una risposta alle proprie grandi domande. Filippo in Gesù ha visto la strada per dare senso ai propri giorni e anche alle attese del suo popolo. Gli è bastata quell’unica parola del Maestro, «Seguimi!», un invito perentorio e deciso, che lo ha coinvolto e scosso. Da lì la sua vita è cambiata, non è più stata la stessa. C’è da domandarsi se e quando il nostro cammino di fede abbia conosciuto momenti carichi di questa stessa forza dirompente, capace di cambiarci, rinnovarci, donarci uno slancio inarrestabile nel percorrere la via finalmente riconosciuta, senza più tentennamenti e incertezze o calcoli di convenienza. La fede nel Risorto non può rimanere una timida e sterile credenza depositata nel nostro portafogli, tanto ben custodita quanto magari incapace di dare forma alla vita. Se stiamo cercando, se abbiamo trovato… la Pasqua ha molto da dirci!
Preghiamo
Fa’ che io ti lodi, Signore,
dammi la forza di cantare.
Le mie labbra risuonino di gioia
Quando canto per te, alleluia.
(dalla liturgia)