Mercoledì in albis
At 5,12-21a; Sal 33; Rm 6,3-11; Lc 24,13-35
Sempre più, però, venivano aggiunti credenti al Signore, una moltitudine di uomini e di donne, tanto che portavano gli ammalati persino nelle piazze, ponendoli su lettucci e barelle, perché, quando Pietro passava, almeno la sua ombra coprisse qualcuno di loro. (At 5,14-15)
Accanto alla testimonianza, gli apostoli con tutti i primi discepoli mostrano anche con i fatti la ricchezza del messaggio di cui sono portatori. Le guarigioni che Pietro e gli altri realizzano sono in continuità con l’azione di Gesù: il Maestro e i discepoli si muovono nella stessa direzione, quella della misericordia e della compassione di Dio, quella della cura per tutti i figli che Dio ama. Luca vuole proprio indicarci che il crescere della Chiesa, il suo sviluppo nel mondo e nella storia, non può avvenire se non sulle orme del Maestro e Salvatore Gesù: non c’è altra via da percorrere se non quella della tenerezza con cui il Signore si prende cura di tutti. E il popolo di Gerusalemme se ne accorge! La piccola – e comunque crescente – comunità cristiana degli inizi è circondata da persone che cercano segni di speranza per uscire dalle proprie sofferenze. Questa è la missione della Chiesa ancora oggi: raccontare, con la forza della Parola e la concretezza dell’agire, quanto Dio voglia prendersi cura del nostro cammino e del nostro futuro.
Preghiamo
Sia benedetto Dio, Padre di Gesù Cristo nostro Signore,
che nella sua misericordia
ci ha fatto rinascere e sperare nella vita senza fine
perché Gesù Cristo è risorto dai morti. Alleluia.
(dalla liturgia)