Venerdì della IV settimana di Quaresima
Dt 27,1a.2a; 28,1-11a; 2Re 4,8-38a; Es 33,11-23; 1Sam 7,3-9
Facciamo una piccola stanza superiore, in muratura, mettiamoci un letto, un tavolo, una sedia e un candeliere, così, venendo da noi, vi si potrà ritirare. (2Re 4,10)
Un tavolo, una sedia, un candeliere, un letto è tutto quello che serve per trasformare una stanza vuota in un grembo fecondo. La lettura di oggi ci fa commuovere nella sua bellezza e profondità. Avere fede è proprio questo: la capacità materna di trasformare le cose, un deserto in un fiore, una porta chiusa in una possibilità. Allora un po’ di pane, un po’ di vino, una brocca d’acqua ci diranno con gioia sempre l’amore del Padre per noi suoi figli. La fede è un gesto creativo e artistico, la sedia diventa una preghiera, un invito a fermarsi; il candeliere diventa coraggio che venga fatta luce nella vita. La fede è saper liberare la luce da ogni ostacolo, da parte di chi ha imparato ad ascoltare la vita. Sia per noi così, oggi: liberiamo la luce.
Preghiamo
Signore,
fammi essere luce,
che io sappia liberare la luce che gli altri portano dentro;
vorrei avere la capacità di fermarmi
per trasformare il cuore in una stanza superiore,
un grembo capace di ascolto.
Luce sia!