Mercoledì della V settimana di Avvento

Ez 37,15-22; Sal 88 (89); Os 11,7-11; Mt 22,23-33

«“Non è il Dio dei morti, ma dei viventi!”. La folla, udendo ciò, era stupita dal suo insegnamento». (Mt 22,32-33)

Queste esclamazioni, soprattutto in questo periodo natalizio che è incentrato sulla nascita, dovrebbero porci diverse interrogazioni su quale è la nostra visione di Dio: Gesù sottolinea che il nostro Dio, non è un Dio dei morti, ma un Dio che ci deve guidare anche nella nostra vita terrena. Non è un Dio che solamente ci promette una seconda vita, ma è un Dio che deve guidare anche le scelte che facciamo ogni giorno. Se il periodo pasquale ci dà la speranza per una seconda vita, ugualmente il periodo natalizio deve farci riflettere sulla volontà divina di venire sulla terra e farsi uomo. Dio non è rimasto solamente a vegliare nel regno dei morti, ma ha deciso di inviare suo figlio a stare tra noi, faticando per farci vivere la nostra vita in maniera migliore; non solo regalandoci la certezza di non finire la nostra esistenza con la morte, ma anche dando un senso, una completezza ad una vita presente che altrimenti non avrebbe senso.

Preghiamo

Il nostro mondo ci fa correre
su autostrade ad alta velocità,
non ti ingannare sono piste
che non conducono alla felicità,
ma un sentiero c’è lo puoi percorrere,
lassù in cima sì, ti farà giungere.

Padre Daniele Badiali, I tuoi passi

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