Lunedì della II settimana di Avvento

Ez 4,4-17; Sal 76 (77); Gl 3,5-4,2; Mt 11,16-24

«È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”». (Mt 11,18-19)

Gesù in questo suo commento evidenzia uno degli aspetti che caratterizzano l’uomo di tutti i tempi ovvero la tendenza a giudicare in maniera affrettata: critichiamo ogni atteggiamento ma allo stesso tempo anche il suo contrario perché siamo spaventati dalla possibilità che qualcosa ci porti a dover fare una scelta e a prendere posizione. Tutto viene ridotto a una prima apparenza che, a causa della pigrizia, ci isola dalla possibilità del cambiamento e dell’apertura verso nuove prospettive; Gesù si fa uomo per svegliarci dal nostro torpore facendoci capire che fare scelte difficili e sacrifici, che spesso ci costringono anche a uscire dalla nostra “zona di comfort”, ci permette di riflettere e comprendere con maggior consapevolezza che non tutto è da condannare.

Preghiamo

Ma tu, Signore, Dio misericordioso e pietoso,
lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà,
volgiti a me e abbi pietà.

Sal 86 (85)

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