Martedì della VI settimana di Pasqua

At 28,11-16; Sal 148; Gv 14,1-6

Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore. Se no, vi avrei mai detto: “Vado a prepararvi un posto”?». (Gv 14,1-2)

La nostra gioia non è perduta, non è dispersa: Dio non si è dimenticato. Per quanto possa essere dura la nostra vita e faticosi i nostri giorni, Dio non si è distratto: lui è pronto, la nostra gioia è preparata. Certo: abbiamo motivo per ritrovarci spesso turbati e scossi da avvenimenti che ci toccano da vicino o sconvolgono l’intera umanità. Ma questo, della Pasqua e della Pentecoste, che è il tempo della vita cristiana, è lo spazio della nostra fede fiduciosa, del credito affidato alle parole di Gesù, del coraggio di fidarci di un tempo nuovo, che Dio non ha lasciato cadere nel buco nero della sofferenza del mondo e dell’umanità. Se abbiamo avuto la fortuna di conoscere Gesù, le sue parole e la sua vita, se ci riconosciamo in questa difficile e meravigliosa fede che chiamiamo cristiana, non possiamo rimanere dietro le quinte dell’insensato dolore: se sappiamo quale è la Via, è da quella parte che non dobbiamo smettere di guardare e cercare: Dio è già pronto!

Preghiamo

Loda il Signore, anima mia, alleluia.
Nella mia vita loderò il Signore, alleluia.
Finché avrò vita; canterò al mio Dio, alleluia.

(dalla liturgia)

 

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