Mercoledì della V settimana di Quaresima

Gen 49,1-28; Sal 118 (119),137-144; Pr 30,1a.2-9; Lc 18,31-34

Si compirà tutto ciò che fu scritto dai profeti riguardo al figlio dell’uomo. (Lc 18,31)

Gesù parla ai Dodici di ciò che ha nel cuore, del compimento delle promesse. I discepoli sono sopraffatti dalle parole buie del Signore. Eppure, dentro l’oscurità della passione, brilla una luce: la risurrezione. Così, anche le nostre realtà, spesso, sono soffocate dalla negatività, da uno sguardo sempre ricurvo sul lato oscuro della vita e da una malvagità che, quasi fosse condizione inevitabile, finisce con lo schiacciarci. Certe volte siamo incapaci di riconoscere il bene perché non è così evidente come il male. Impariamo dal Vangelo ad allenare il nostro sguardo e ad affinare l’udito alle cose belle della vita, perché la debolezza e l’impotenza dell’amore di Dio sono più forti della forza della malvagità.

Preghiamo

Signore, aiutaci a credere che la vita vince sempre,
perché tu entri nella storia come segno di speranza,
e possiamo accoglierti nella verità e nell’amore.

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