Mercoledì della settimana della VI Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
2Tm 3,10-17; Sal 18 (19); Lc 21,20-24
Affinché tutto ciò che è stato scritto si compia. (Lc 21,22b)
Ma voi, chissà che cosa Dio vi riserva? Il futuro è così ignoto. Dio ci conduce per dei cammini così inaspettati! Siamo la foglia secca, il granello di polvere, il fiocco di schiuma. Siamo solamente fedeli e lasciamoci portare con grande amore e grande obbedienza là dove ci spinge la volontà di Dio, così daremo al suo cuore la più grande consolazione possibile finché un ultimo soffio di questo vento benedetto non ci porta nel cielo. Il posto dove si sta meglio è là dove si può fare il maggior bene agli altri: l’oblio completo di sé, la devozione completa ai figli del nostro Padre celeste, è la vita di nostro Signore, è la vita di ogni cristiano.
(Lettera a p. Jérôme, 24 gennaio 1897, in C. de Foucauld, «Cette chère dernière place». Lettres à mes frères de la Trappe, Cerf, Paris 2012)
DA FRATELLI TUTTI
Si dimentica che «non c’è peggior alienazione che sperimentare di non avere radici, di non appartenere a nessuno. Una terra sarà feconda, un popolo darà frutti e sarà in grado di generare futuro solo nella misura in cui dà vita a relazioni di appartenenza tra i suoi membri, nella misura in cui crea legami di integrazione tra le generazioni e le diverse comunità che lo compongono; e anche nella misura in cui rompe le spirali che annebbiano i sensi, allontanandoci sempre gli uni dagli altri». (FT 53)