Martedì della settimana della II Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

1Pt 3, 8-17; Sal 33 (34); Lc 17, 3b-6

Carissimi, siate tutti concordi, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, animati da affetto fraterno, misericordiosi, umili. Non rendete male per male né ingiuria per ingiuria, ma rispondete augurando il bene. (1Pt 3,8-9a)

La lettera di Giacomo è molto efficace perché propone piccole cose, proprio quei minimi aspetti che tutti possono attuare nella vita quotidiana, cambiandola radicalmente. In questo caso si tratta di un atteggiamento spirituale notevole: saper gioire per le gioie degli altri, così come si deve anche essere in grado di condividere il dolore.
Provare un sentimento quando non tocca immediatamente la propria persona, ma in quanto è l’esperienza di un altro non è certo semplice, perché è impossibile per chi rimane superficiale; si tratta dell’arte di chi sa provare i sentimenti dell’altro, perché è in grado di ritrovare nell’altro un fratello o una sorella, in quanto si scopre di essere ugualmente amati dallo stesso Padre.

Preghiamo

Benedirò il Signore in ogni tempo,
sulla mia bocca sempre la sua lode.
Io mi glorio nel Signore:
i poveri ascoltino e si rallegrino.
Magnificate con me il Signore,
esaltiamo insieme il suo nome.

dal Salmo 33 (34)

 

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