VI Domenica dopo Pentecoste
Es 24, 3-18; Sal 49 (50); Eb 8, 6-13a; Gv 19, 30-35
Mosè prese la metà del sangue e la mise in tanti catini e ne versò l’altra metà sull’altare. Quindi prese il libro dell’alleanza e lo lesse alla presenza del popolo. Dissero: «Quanto ha detto il Signore, lo eseguiremo e vi presteremo ascolto». Mosè prese il sangue e ne asperse il popolo, dicendo: «Ecco il sangue dell’alleanza che il Signore ha concluso con voi sulla base di tutte queste parole!». (Es 24,6-8)
La prima alleanza di Dio avviene con il popolo d’Israele: la Legge è garanzia del legame con il Signore e la possibilità di renderlo concreto nella relazione con i fratelli e le sorelle. Inoltre, quell’alleanza è suggellata con il sangue, segno di vita donata.
Quell’alleanza, sarà portata a compimento in Gesù, momento definitivo nel quale il dono della sua vita – ancora una volta il sangue versato, ma questa volta sacrificio di Dio, che esclude ormai ogni sacrificio da parte degli esseri umani – sarà dono per tutti, possibilità per ogni persona di incontrare il Signore. Oggi è il giorno propizio per lasciarsi stupire e coinvolgere in quel dono totale, che non chiede nulla in cambio, ma dà la possibilità di vivere una relazione che cambia la vita.
Preghiamo
«Davanti a me riunite i miei fedeli,
che hanno stabilito con me l’alleanza
offrendo un sacrificio».
I cieli annunciano la sua giustizia:
è Dio che giudica.
Dal Salmo 49 (50)