Solennità della Santissima Trinità
Gen 18, 1-10a; Sal 104 (105); 1Cor 12, 2-6; Gv 14, 21-26
Il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre, mentre egli sedeva all’ingresso della tenda nell’ora più calda del giorno. Egli alzò gli occhi e vide che tre uomini stavano in piedi presso di lui. Appena li vide, corse loro incontro dall’ingresso della tenda e si prostrò fino a terra, dicendo: «Mio signore, se ho trovato grazia ai tuoi occhi, non passare oltre senza fermarti dal tuo servo». (Gen 18,1-3)
Abramo riconosce immediatamente Dio in quelli che all’apparenza erano solo tre uomini come tutti. Quel riconoscimento non è però limitato alla consapevolezza della mente, ma si trasforma subito in un legame stretto, nella trasformazione dei suoi piani aperta all’ospitalità. Abramo sa riconoscere la presenza del Signore e agire di conseguenza, perché sa che la sua vita dipende da Lui. Inoltre, il fatto che quella manifestazione avviene con tre uomini, ha permesso ai cristiani di riconoscere in quell’occasione una figura della Trinità: oggi, ciascuno può chiedersi in quale modo riconosca la presenza dell’amore divino che lega le tre persone della Trinità, per essere in grado di ospitarlo nella propria vita.
Preghiamo
Cercate il Signore e la sua potenza,
ricercate sempre il suo volto.
Ricordate le meraviglie che ha compiuto,
i suoi prodigi e i giudizi della sua bocca,
voi, stirpe di Abramo, suo servo,
figli di Giacobbe, suo eletto.
dal Salmo 104 (105)