Giovedì della settimana della V domenica dopo Pentecoste

Dt 31, 1-12; Sal 134 (135); Lc 8, 22-25

Mosè scrisse questa legge e la diede ai sacerdoti figli di Levi, che portavano l’arca dell’alleanza del Signore, e a tutti gli anziani d’Israele. Mosè diede loro quest’ordine: «Alla fine di ogni sette anni, al tempo dell’anno della remissione, alla festa delle Capanne, quando tutto Israele verrà a presentarsi davanti al Signore, tuo Dio, nel luogo che avrà scelto, leggerai questa legge davanti a tutto Israele, agli orecchi di tutti. Radunerai il popolo, uomini, donne, bambini e il forestiero che sarà nelle tue città, perché ascoltino, imparino a temere il Signore, vostro Dio, e abbiano cura di mettere in pratica tutte le parole di questa legge». (Dt 31,9-12)

La legge è donata una volta per tutte, ma è necessario che essa non sia dimenticata come se fosse un fatto che appartiene al passato. La legge consente di rendere viva e attuale l’alleanza, vivendo ogni giorno nella memoria del dono fatto dal Signore, al quale rispondere con relazioni buone tra tutti i membri del popolo.
Per questo motivo la lettura pubblica della legge verrà ripetuta, come una celebrazione, per ricordare quanto sia attuale la possibilità di vivere in alleanza con Dio. Ancora oggi, per ciascun cristiano, è necessario tornare con la memoria, per rendere attuale nella celebrazione e quindi nella vita, il dono fatto dal Signore rivelandosi definitivamente in Gesù, colui che ha portato a compimento la Legge donata a Mosè.

Preghiamo

Sì, riconosco che il Signore è grande,
il Signore nostro più di tutti gli dèi.
Tutto ciò che vuole
il Signore lo compie in cielo e sulla terra,
nei mari e in tutti gli abissi.

Dal Salmo 134 (135)

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