Mercoledì della settimana della I domenica dopo Pentecoste

Es 11, 1-9; Sal 77 (78); Lc 4, 38-41

Il Signore disse a Mosè: «Ancora una piaga manderò contro il faraone e l’Egitto; dopo di che egli vi lascerà partire di qui. Vi lascerà partire senza condizioni, anzi vi caccerà via di qui. Di’ dunque al popolo che ciascuno dal suo vicino e ciascuna dalla sua vicina si facciano dare oggetti d’argento e oggetti d’oro». (Es 11,1-2)

Il Signore annuncia l’ultima piaga, quella più terribile e decisiva. Dopo la morte dei primogeniti gli Israeliti potranno partire e saranno liberati dall’Egitto. Il popolo di Israele inizierà il cammino verso la vita piena quando l’Egitto piomberà nel caos, quando non potrà più svilupparsi perché toccato dalla morte. L’intervento del Signore è decisivo e avviene a caro prezzo, la liberazione di Israele comporta la presa di distanza rispetto al mondo di cui ha fatto esperienza durante la schiavitù.
Ancora oggi, senza che ciò comporti la distruzione di nessuno, il Signore opera così: egli interviene per donare libertà alle sue creature, ma questa libertà è un dono che chiede la risposta di una presa di distanza decisa rispetto al peccato precedente.

Preghiamo

Colpì ogni primogenito in Egitto,
nelle tende di Cam la primizia del loro vigore.
Fece partire come pecore il suo popolo
e li condusse come greggi nel deserto.

Dal Salmo 77 (78)

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