Lunedì della III settimana di Pasqua

At 8,5-8; Sal 77 (78); Gv 5,19-30

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato. (Gv 5,21-23)

L’apostolo Giovanni, nella sua profonda visione del mistero di Gesù, ci vuole aprire gli occhi perché comprendiamo quanto il Signore Risorto stia nel cuore del mondo; quanto la salvezza sia legata alla sua relazione con il Padre e alla sua condivisione con noi. Le parole del brano evangelico ci proiettano nella scelta di Dio di coinvolgersi nella nostra storia, per portare i nostri giorni nella sua eternità: il giudizio è affidato al Figlio, cioè è crocifisso in un amore che non si vendica, anzi perdona. La strada è provare ad andare sempre più a fondo nella comprensione della persona di Gesù, nell’ascolto della sua Parola, nell’imitazione dei suoi passi. Perché onorare il Figlio non è solamente innalzargli lodi; molto di più è agire secondo il suo insegnamento e dare alla propria vita la forma dell’amore che in lui abbiamo conosciuto. Allora il Cristo sarà al cuore della storia e del mondo e la sua salvezza sarà più facilmente riconoscibile, avvicinabile, accoglibile.

Preghiamo

Il Signore ha dato ai suoi figli
un’acqua di sapienza, alleluia.
Chi si appoggia su lui
non verrà meno, alleluia.
Li ha edificati per l’eternità, alleluia.

(dalla liturgia)

 

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