Lunedì della settimana della II Domenica dopo l'Epifania

Sir 44, 1. 23g 45, 1. 6-13; Sal 98 (99); Mc 3, 7-12

Il Signore Dio fece sorgere un uomo mite, che incontrò favore agli occhi di tutti, amato da Dio e dagli uomini: Mosè, il cui ricordo è in benedizione. Egli innalzò Aronne, santo come lui, suo fratello, della tribù di Levi. Stabilì con lui un’alleanza perenne e lo fece sacerdote per il popolo. (Sir 45,1.6-7)

La storia della salvezza non si svolge mai in solitudine: non solo Dio si lega agli umani per proseguire e portare a compimento la sua opera, ma non lascia neppure che tutto sia opera di un solo personaggio straordinario. Così avviene con Mosè, figura decisiva per la liberazione degli israeliti: anche lui non compie tutto da solo, ma è accompagnato dal fratello che può parlare al suo posto.
L’alleanza stabilita con loro è irrevocabile, ancora oggi ogni donna e ogni uomo possono riconoscere la benevolenza di del Signore nei loro confronti e facendolo scoprire che questa benevolenza si esprime sempre in un legame che fonda l’intera comunità, senza che nessuno sia escluso dallo svolgere un ruolo fondamentale.

Preghiamo

Esaltate il Signore, nostro Dio,
prostratevi allo sgabello dei suoi piedi.
Egli è santo!
Mosè e Aronne tra i suoi sacerdoti,
Samuele tra quanti invocavano il suo nome:
invocavano il Signore ed egli rispondeva.

Dal Salmo  98 (99)

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