Sabato della IV settimana di Avvento
Ez 35,1a; 36,1a.8-15; Sal 147; Eb 9,11-22; Mt 21,28-32
«E Gesù disse loro: “In verità io vi dico: i pubblicani e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio. Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia, e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute invece gli hanno creduto”». (Mt 21, 31-32)
L’amore di Dio è davvero l’amore più sorprendente di cui si possa fare esperienza: non guarda ai meriti e agli sbagli, ai pregi e ai difetti. Non è un amore che giudica, che premia o condanna, ma è un amore che sa scrutare nelle profondità del cuore di ogni figlio e che con infinita gratuità e pazienza annuncia un cambiamento e invita ad accoglierlo. Gesù rappresenta il più grande e straordinario cambiamento che possa presentarsi nella nostra vita, ma non sempre aprirci ad esso è facile: si tratta, infatti, di un cambiamento che sconvolge, che ribalta prospettive e punti di vista e che richiede di diventare veri protagonisti di una storia che, improvvisamente, ci appare tanto più grande di noi. Spesso siamo così aggrappati alle nostre certezze e ai nostri calcoli, che la tentazione di fuggire davanti a questo cambiamento, di rimanere increduli, sembra avere la meglio. Ma Gesù ci insegna che le nostre miserie non potranno mai vincere davvero se con umiltà decidiamo di aprire gli occhi e il cuore a quell’amore che ci stava aspettando fin dall’inizio per guidarci sulla strada dell’eternità.
Preghiamo
Apri i miei occhi Signore,
aprimi gli occhi del cuor,
voglio vederti.
Rinnovamento nello Spirito,
Apri i miei occhi