I Domenica di Avvento
Is 13,4-11; Sal 67 (68); Ef 5,1-11a; Lc 21,5-28
«Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». (Lc 21,6)
Quanto tempo speso per lasciarci abbagliare da “pietre” che non durano. Quanti sentimenti, forse anche quanti risentimenti per l’impossibilità di possedere cose passeggere. Quante fatiche, forse quante tensioni, quanti litigi, quanti muri innalzati a causa di “cose che passano”. Quante energie spese per costruire “pietre” che non resistono allo scorrere del tempo. Iniziamo l’Avvento chiedendo la grazia di poter fissare lo sguardo sull’unica promessa che resta e facciamola diventare vera invocazione per la vita: Maranatha, vieni Signore Gesù! Attratti da questa promessa e sostenuti dall’invocazione quotidiana «venga il tuo Regno», impegniamo le nostre energie per annunciare e collaborare a edificare ciò che resta per la vita eterna: opere di carità che tignola e ruggine non consumano.
Preghiamo
Beato chi teme il Signore
e cammina nelle sue vie.
Della fatica delle tue mani ti nutrirai,
sarai felice e avrai ogni bene.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!
Sal 128 (127) 1-2.5