VII Domenica di Pasqua

At 1,15-26; Sal 138 (139); 1Tm 3,14-16; Gv 17,11-19

Prego per loro […] Custodiscili nel tuo nome, perché siano una sola cosa, come noi […] Consacrali nella verità. (Gv 17,9.11.17)

È di grande conforto sapere che Gesù ha pregato e prega per noi. Egli presenta al Padre la situazione in cui i discepoli verranno a trovarsi, portatori della buona notizia in un mondo incredulo e ostile. Gesù domanda per loro la custodia del Padre, perché li tenga nella sua comunione per essere in unità come è l’identità di Dio stesso, uno e trino nell’amore. Questa custodia aiuterà i discepoli, pur nelle contrarietà che la missione comporterà, a ricordare l’amore di Dio per loro e per il mondo. Essi sono e saranno consacrati alla missione evangelizzatrice, dedicati secondo l’esempio di Gesù nell’accogliere la Parola seminata e realizzarla nel dono di sé nell’evento culmine della Pasqua, prova concreta di obbedienza verso il disegno del Padre per l’umanità. Preghiera, custodia e consacrazione sono le tre attenzioni che Gesù chiede al Padre, tramite l’azione dello Spirito Santo verso i discepoli e la Chiesa. Ci aiuti lo Spirito a riconoscere nella nostra vita e nella comunità tali doni scoprendo la presenza amorevole della Trinità.

Preghiamo

Donaci, o Dio, sentimenti di adorazione e di amore
per il tuo nome santo,
poiché tu non desisti dal prenderti cura
di quanti sostieni e rianimi
con la certezza del tuo affetto di Padre.

(dalla liturgia)

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