Lunedì della III settimana di Quaresima

Gen 18,20-33; Sal 118 (119),57-64; Pr 8,1-11; Mt 6,7-15

Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che è nei cieli perdonerà anche a voi. (Mt 6,14)

L’esperienza di essere perdonati – esperienza vissuta soprattutto durante l’infanzia nella relazione con i genitori – resta una pietra miliare nella capacità di un adulto di vivere buone relazioni con gli altri. Essere capaci di misericordia ci rende, per così dire, divini; ci dona i tratti di Dio. Perché la misericordia resta uno dei tratti distintivi della benedizione che Dio dona, e resta quindi uno dei tratti distintivi del discepolo che vuole seguire Gesù. Ogni giorno chiediamo questo nella preghiera del Padre nostro, forse anche senza realmente renderci conto di ciò che chiediamo; infatti, diventare misericordia è la via diretta verso il sacrificio.

Preghiamo

Insegnaci, Signore, e guidaci sulla via del perdono.
Non possiamo dimenticare, come sai fare tu,
il male che abbiamo ricevuto
ma possiamo imparare da te,
un passo alla volta,
che il perdono è un sentiero
sul quale possiamo provare a camminare.
Rivelaci che perdonando non perdiamo nulla
ma anzi guadagniamo il tuo cuore
e diventiamo veri portatori
della benedizione di Abramo.

 

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