Martedì della settimana della I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
1Gv 1,5-2,2; Sal 102 (103); Lc 16,1-8
Figlioli miei, questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c’è tenebra alcuna. Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. (1Gv 1,5-7)
Giovanni insiste sulla comunione come una dimensione fondamentale: è in gioco il legame con il Signore e con i fratelli ed è impossibile che ci sia solo in un caso e non nell’altro. Ogni cristiano deve di conseguenza esaminare sé stesso, una mancanza di comunione con i fratelli comporta direttamente l’interruzione del rapporto con Dio.
Sembra un compito impossibile perché ognuno conosce le volte in cui non ha reso una giusta testimonianza; si tratta però di lasciarsi coinvolgere in un amore più profondo delle forze personali, lasciandosi purificare dall’incontro con Gesù facendo di ogni nuovo giorno l’inizio di una conversione decisiva.
Preghiamo
Misericordioso e pietoso è il Signore,
lento all’ira e grande nell’amore.
Non è in lite per sempre,
non rimane adirato in eterno.
Non ci tratta secondo i nostri peccati
e non ci ripaga secondo le nostre colpe.
Dal Salmo 102 (103)