Martedì della II settimana di Avvento

Ger 3,6-12; Sal 29 (30); Zc 1,7-17; Mt 12,14-21

I farisei uscirono e tennero consiglio contro di lui per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto. (Mt 12,14-17)

C’è un contrasto molto forte tra coloro che vogliono uccidere Gesù e il bene che Lui compie guarendo «tutti»! Gesù, però, se ne va, si ritira, non risponde alla violenza con la violenza! Per ora, evita qualsiasi forma di conflitto, non si mette a combattere! Ciò che ha nel cuore è portare a tutti la salvezza, andare incontro al grido di aiuto che sente come bisogno impellente. La gente comprende molto bene lo stile nuovo di questo rabbì: molti lo seguono, sottolinea l’evangelista Matteo, per il bene che compie, anche in giorno di sabato! Con umiltà e mitezza, Gesù chiede ai suoi seguaci di mantenere, per ora, il segreto sul suo operato, compimento della profezia di Isaia 42,1-4: «Non contesterà né griderà, né si udrà nelle piazze la sua voce». Custodiamo anche noi, oggi, questa modalità: con tenacia e forza, non raccogliamo le provocazioni del male, ma scegliamo di continuare a compiere gesti di bene, con uno stile contrassegnato da discrezione e nascondimento.

Preghiamo

Ascolta, Signore, abbi pietà di me,
Signore, vieni in mio aiuto!
Hai mutato il mio lamento in danza,
mi hai tolto l’abito di sacco,
mi hai rivestito di gioia,
perché ti canti il mio cuore, senza tacere;
Signore, mio Dio, ti renderò grazie per sempre.

Dal Salmo 29 (30)

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