Mercoledì della VI settimana di Pasqua
At 20,17-38; Sal 26 (27); Gv 14,7-14
Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge. (At 20,28)
Nel congedo dai presbiteri della Chiesa di Efeso, Paolo delinea lo stile dell’evangelizzatore, parlando della propria esperienza, vissuta nei tre anni in mezzo a loro. Il servizio alla Parola di Dio, l’annuncio evangelico del Signore Gesù, centro dell’azione pastorale di ogni evangelizzatore per la salvezza di quanti gli sono affidati. L’umiltà e la dedizione senza cercare il proprio tornaconto personale ma, anzi, provvedere al proprio sostentamento senza pesare su alcuno. La persecuzione, le prove e le lacrime sono concretamente la partecipazione personale alla Pasqua del Signore. Nell’annuncio, predicazione e catechesi che Paolo ha svolto con zelo, ha sempre posto al centro la volontà di salvezza del Signore Gesù in favore di tutti, sempre sollecitando a una sincera conversione del cuore. La missione di Paolo non ha escluso nessuno: ha parlato a tutti, giudei e greci, e in ogni contesto, nelle case o in pubblico, per trovare l’occasione opportuna per raggiungere ciascuno e portarlo al Signore. Questi tratti caratteristici dell’azione apostolica di san Paolo sono ancor oggi di riferimento per le nostre comunità cristiane, che spesso appaiono stanche e sfiduciate nel vivere l’annuncio della buona notizia.
Preghiamo
Il Signore è mia luce e mia salvezza: di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita: di chi avrò paura?
(Salmo 26)