III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Is 32, 15-20; Sal 50 (51); Rm 5, 5b-11; Gv 3, 1-13

Isaia parlò, dicendo: «In noi sarà infuso uno spirito dall’alto; allora il deserto diventerà un giardino e il giardino sarà considerato una selva. Nel deserto prenderà dimora il diritto e la giustizia regnerà nel giardino. Praticare la giustizia darà pace, onorare la giustizia darà tranquillità e sicurezza per sempre». (Is 32, 15-17)

Isaia annuncia un futuro caratterizzato da pace e giustizia, afferma che non è un sogno quello che intende possibile vivere secondo legami veri e benefici per tutti. Quelle parole mettono tutti in discussione: realmente si ha nel cuore un desiderio di giustizia? Veramente ci si lascia inquietare per coloro che ancora non vivono in pace, al punto da spendersi per cambiare la situazione?
È possibile che i cristiani siano artefici della realizzazione del Regno di Dio, a partire dalla loro realtà quotidiana, se si lasciano coinvolgere dallo Spirito, quello che trasforma i cuori aprendo all’interesse per gli altri, fino a fare scoprire la bellezza di vivere per tutti.

Preghiamo

Rendimi la gioia della tua salvezza,
sostienimi con uno spirito generoso.
Insegnerò ai ribelli le tue vie
e i peccatori a te ritorneranno.

Dal Salmo 50 (51)

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