Lunedì della settimana della III Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

1Gv 4, 15-21; Sal 32 (33); Lc 17,26-33

Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: «Io amo Dio» e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.  (1Gv 4,19-21)

Giovanni ricorda a chi lo ascolta la stessa parola di Gesù, il suo comandamento che si riassume nell’amore. È impossibile separare l’amore per Dio da quello dei fratelli, l’uno si esprime nell’altro. Entrambi, infatti, hanno una sola radice: non l’impegno, la volontà o lo sforzo umano, ma un dono totalmente libero e gratuito, quello di Dio che raggiunge ogni uomo. A partire da quell’amore che è all’origine di tutto ciascuno può lasciarsi coinvolgere con una risposta decisa che si concretizza giorno per giorno.

Preghiamo

Esultate, o giusti, nel Signore;
per gli uomini retti è bella la lode.
Perché retta è la parola del Signore
e fedele ogni sua opera.
Egli ama la giustizia e il diritto;
dell’amore del Signore è piena la terra.

Dal Salmo 32 (33)

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