V Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore

Dt 6, 1-9; Sal 118 (119); Rm 13, 8-14a; Lc 10, 25-37

Ascolta, o Israele, e bada di metterli in pratica, perché tu sia felice e diventiate molto numerosi nella terra dove scorrono latte e miele, come il Signore, Dio dei tuoi padri, ti ha detto. (Dt 6,3)

I precetti della legge sono introdotti dalla finalità alla quale conducono: essere felici. È facile intendere le norme come una riduzione della libertà personale, come un ostacolo alla propria realizzazione. Al contrario, la legge donata dal Signore è lo strumento per costruire legami buoni, attraverso i quali scoprire che nessuno, né Dio né i fratelli e le sorelle, si oppongono alla propria libertà, ma contribuiscono a viverla completamente.
Quel dono implica allora la sua accoglienza, innanzitutto tramite la disposizione all’ascolto. Si tratta innanzitutto di ospitare, di lasciarsi coinvolgere, di accettare che la propria vita sia trasformata, affinché essa si dilati al punto di essere impostata secondo la misura del Signore e non a partire dai propri orizzonti limitati.

Preghiamo

Beato chi è integro nella sua via
e cammina nella legge del Signore.
Beato chi custodisce i suoi insegnamenti
e lo cerca con tutto il cuore.

Dal Salmo 118 (119)

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