Martedì della settimana della V Domenica dopo il martirio di san Giovanni il Precursore
Gd 1, 17-25; Sal 124 (125); Lc 20, 20-26
Carissimi, ricordatevi delle cose che furono predette dagli apostoli del Signore nostro Gesù Cristo. Essi vi dicevano: «Alla fine dei tempi vi saranno impostori, che si comporteranno secondo le loro empie passioni». Tali sono quelli che provocano divisioni, gente che vive di istinti, ma non ha lo Spirito. (Gd 1,18-19)
La Chiesa è sempre esposta al pericolo ricordato da Giuda, cadere preda di coloro che si comportano come impostori, le conseguenze del loro operato corrispondono alle divisioni. Essere consapevoli di questo pericolo, avere la forza di riconoscerlo anziché fingere una unità che è solo apparente e fragile, è il primo passo per costruire in modo alternativo.
Non si tratta di ricercare una unità indistinta, nella quale le differenze siano messe a tacere, ma di costruire un legame ben più forte, che non si regga sulla propria volontà, ma sappia andare sempre oltre, riconoscendo che al di là di ogni differenza è il Signore a consentire l’unità. Si tratta di un’operazione nella quale ciascun cristiano è coinvolto, nella misura in cui sa sostituire l’orizzonte del proprio agire, non mettendo più al centro sé stesso, ma il bene per tutti che è donato dal Signore.
Preghiamo
Chi confida nel Signore è come il monte Sion:
non vacilla, è stabile per sempre.
I monti circondano Gerusalemme:
il Signore circonda il suo popolo,
da ora e per sempre.
Dal Salmo 124 (125)