Giovedì della settimana della IV Domenica dopo l'Epifania

Sir 36, 24-28; Sal 127 (128); Mc 6, 33-44

Chi si fida di un agile ladro che corre di città in città? Così è per l’uomo che non ha un nido e che si corica là dove lo coglie la notte. (Sir 36,28)

Il libro del Siracide si sta riferendo soprattutto alla stabilità sentimentale di un uomo che vive fedelmente con la moglie, ma quell’immagine può estendersi per ciascuno: la stabilità è una dote spirituale fondamentale. È facile verificare quanto si possieda la stabilità, forse è più difficile impegnarsi per fortificarla. Una breve analisi della propria giornata fa subito apparire quanti siano i momenti nei quali non ci si focalizza su nulla, preferendo passare superficialmente da un incontro all’altro, dall’attenzione limitata data a una situazione perché con il pensiero si è già immersi nella successiva.
La stabilità si guadagna passo passo quando il centro della propria esistenza è riconosciuto nella Parola di Dio, che nella sua ricchezza si apre alla molteplicità di ogni situazione, dando a ciascun momento il suo senso, perché si è trovato il riferimento fondamentale.

Preghiamo

Ecco com’è benedetto
l’uomo che teme il Signore.
Ti benedica il Signore da Sion.
Possa tu vedere il bene di Gerusalemme
tutti i giorni della tua vita!

dal Salmo 127 (128)

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