Venerdì della settimana della VII Domenica dopo Pentecoste

Gdc 6, 33-40; Sal 19 (20); Lc 10, 1b-7a

Gedeone disse a Dio: «Se tu stai per salvare Israele per mano mia, come hai detto, ecco, io metterò un vello di lana sull’aia: se ci sarà rugiada soltanto sul vello e tutto il terreno resterà asciutto, io saprò che tu salverai Israele per mia mano, come hai detto». Così avvenne. La mattina dopo Gedeone si alzò per tempo, strizzò il vello e ne spremette la rugiada: una coppa piena d’acqua. (Gdc 6, 36-38)

La promessa del Signore è irrevocabile, ma gli esseri umani hanno bisogno di conferme: vivere nel tempo significa rinnovare di giorno in giorno le proprie sicurezze. Gedeone, che già ha avuto prova della benevolenza del Signore, prima di una grande impresa necessita di un segno ulteriore che la garantisca. Il Signore non si sottrae, ma condivide il ritmo umano, dando un’ulteriore prova della sua scelta in favore del popolo di Israele.
Quell’episodio è un invito per tutti a non considerare lontano, abbandonato nel passato del ricordo, l’incontro con il Signore; è piuttosto l’occasione per trovare le tracce reali del suo farsi presente ogni giorno.

Preghiamo

Ora so che il Signore dà vittoria al suo consacrato;
gli risponde dal suo cielo santo
con la forza vittoriosa della sua destra.

dal Salmo 19 (20)

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