Lunedì della settimana della VII Domenica dopo Pentecoste

Gs 11, 15-23; Sal 27 (28); Lc 9, 37-45

Come aveva comandato il Signore a Mosè, suo servo, così Mosè aveva comandato a Giosuè e così Giosuè fece, non trascurando alcuna parola di quanto il Signore aveva comandato a Mosè. Giosuè si impadronì di tutta questa terra. (Gs 11,15-16)

Grazie a Giosuè viene ultimata la conquista della terra. Quell’operazione, però, non è frutto esclusivo delle sue capacità, egli realizza un momento importante, che però trova senso aggiungendosi a quelli che sono già avvenuti, in particolare si lega all’origine decisiva, alla liberazione avvenuta tramite la mediazione di Mosè. Ciò non sminuisce l’operato di Giosuè, ma lui per primo sa dare senso a quanto fa perché non trascura ciò che lo ha preceduto, sa fondare la propria opera nelle radici dell’intera storia.
La storia della salvezza si costruisce tramite passaggi e tasselli, ciascuno può trovare il senso pieno della propria esistenza nella misura in cui si lega agli altri, a tutti è affidata la possibilità di rispondere all’alleanza con il Signore facendosi parte di una comunità che coinvolge ogni tempo e ogni spazio.

Preghiamo

Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.

dal Salmo 27 (28)

 

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