Mercoledi, Settimana della XI Domenica dopo Pentecoste
S. Domenico
2Cr 29,1-12a.15-24a; Sal 47; Lc 12,8b-12
Il Signore Gesù disse: «Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato». (Lc 12,8-10)
Parole forti quelle di Gesù, categoriche, ma che di fatto rispetta la libertà e l’impegno di vita di ogni persona. Non richiede azioni o precise devozioni, ma la piena accoglienza dell’azione salvifica di Dio che ha donato il Figlio fatto uomo e lo Spirito Santo che sostiene la speranza e la capacità di vita di ogni essere umano.
Anche le parole del re Ezechiele rivolte al popolo e ai sacerdoti, dopo che ebbe restaurato il Tempio, sono chiare nel richiamare tutto il popolo ed ogni persona alla fedeltà al Signore e alla retta vita. Sono le scelte insane, di violenza, di falsità, di prevaricazione, che producono conseguenze di dolore e di morte. Ezechiele stabilisce un’alleanza con Dio perchè abbia misericordia verso il popolo, ma il popolo deve ritrovare la giusta fede.
Preghiamo col Salmo
Grande è il Signore e degno di ogni lode
nella città del nostro Dio.
La tua santa montagna, altura stupenda,
è la gioia di tutta la terra.
Il monte Sion, vera dimora divina,
è la capitale del grande re.