Giovedi, Settimana VII di Pasqua

Ct 6,1-2; 8,13; Sal 44 (45); Rm 5,1-5; Gv 15,18-21

«Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra». (Gv 15,20b)

Gesù, con i suoi discepoli e con noi, è profondamente onesto e non nasconde nulla. La via della sequela del vangelo non è una sorta di facile  passerella, costellata di successi e di ammiratori. È una via faticosa e ripida, molto stretta. Passa, a volte, dalla persecuzione. Sappiamo che, ancora oggi, in molte parti del mondo, i cristiani sono perseguitati in ragione della loro fede in Gesù. Sappiamo anche che vivere in modo coerente il vangelo ci domanda spesso scelte coraggiose e controcorrente dentro la nostra quotidianità e nei nostri stili di vita.
Questo non ci deve spaventare né scoraggiare. Innanzitutto perché così è successo a Gesù: c’è chi lo ha rifiutato e allontanato da sé e c’è chi ha dato ascolto alla sua parola. Sarà così anche per noi. Inoltre, sappiamo bene, non c’è nulla di prezioso che venga venduto a poco prezzo, anche nella stagione dei saldi. Ciò che vale davvero va conquistato, ciò che è duraturo esige grande impegno. Le cime più belle sono quelle che si raggiungono con tenacia e perseveranza.

 

Preghiamo

Donaci, Signore, di non scoraggiarci
per le incomprensioni vissute nel tuo nome.
Insegnaci la via della fedeltà e della perseveranza.
Affidiamo a te i nostri fratelli e le nostre sorelle
che ancora oggi nel mondo sono perseguitati.

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