Martedi, Settimana VII di Pasqua
Ct 5,6b-8; Sal 17 (18); Fil 3,17-4,1; Gv 15,9-11
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore». (Gv 15,9)
Gesù ha imparato ad essere umano e ad amare, e lo ha imparato da Dio. Il Padre della misericordia ha creato ogni cosa per amore e per amore non ha mai rinnegato la sua alleanza con l’uomo, neppure quando l’uomo lo ha tradito e si è allontanato da lui. Tutti noi possiamo amare perché, a nostra volta, siamo venuti al mondo per un atto d’amore, così almeno dovrebbe essere. In virtù di quell’amore che abbiamo ricevuto e imparato, e di cui dobbiamo essere sempre riconoscenti, dobbiamo rinnovare il nostro proposito ad amare coloro che incontriamo.
Gesù è modello di amore perfetto, perché il dono della sua vita è improntato al servizio gratuito, alla dedizione incondizionata, ad una libertà gioiosa. Riconoscere e lasciarsi amare da Gesù, nel suo perdono, nella sua parola, nella sua esemplarità, significa imparare ad amare. Perché anche qui, come in tutto ciò che nella vita è importante, non si finisce mai di imparare.
Preghiamo
Grazie, Signore, per il tuo amore
che si è manifestato nelle persone che ci hai messo accanto.
Rinnova il nostro proposito di essere nel mondo
segni di un amore profetico.