Martedì 20 marzo
Gen 45,2-20; Sal 118 (119); Pr 28,2-6; Gv 6,63b-71
Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio». (Gv 6,68-69)
Giuseppe si fa riconoscere dai suoi fratelli, e aiuta i fratelli a riconoscere sia il loro peccato – perché ricorda loro di «averlo venduto» – sia l’opera di salvezza che Dio ha comunque intessuto, nella sua misericordia, dentro una storia segnata dalle colpe degli uomini. Confessare insieme a Pietro che il Signore ha parole di vita eterna significa anche questo: riconoscere che la sua parola è capace di suscitare il bene anche dentro quelle vicende umane nelle quali si manifestano i nostri errori, le nostre colpe. Allora, da chi andremo? Dove trovare altrove una parola che offre perdono ai nostri peccati, che disegna cammini di riconciliazione per le nostre relazioni conflittuali, che sa volgere al bene quel male che così spesso scaturisce dalle nostre azioni malvage? Sì, Signore, lo credo, lo crediamo: tu solo hai parole di vita!
Preghiamo
Signore, da chi andremo?
Donaci anche oggi la tua parola di vita
e apri il nostro cuore al suo ascolto.
Il tuo Vangelo ci guidi su vie di pace,
di perdono, di riconciliazione.
La nostra fraternità riconciliata
santifichi il nome del Padre.
[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]