Sabato 17 marzo
Gl 3,1-5; Sal 88 (89); Rm 8,12-17b; Mt 19,13-15
Allora gli furono portati dei bambini perché imponesse loro le mani e pregasse; ma i discepoli li rimproverarono. Gesù però disse: «Lasciateli, non impedite che i bambini vengano a me; a chi è come loro, infatti, appartiene il regno dei cieli». (Mt 19,13-14)
Gesù impone le mani sui bambini, con un gesto di benedizione che comunica anche lo Spirito. Quello Spirito che attraverso il profeta Gioele Dio promette per i tempi messianici: «io effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli e le vostre figlie». E l’apostolo Paolo, scrivendo ai Romani, precisa: «Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, questi sono figli di Dio». Lo Spirito rende tutti profeti nel popolo di Dio e c’è una profezia tipica anche dei bambini, ai quali appartiene il regno dei cieli. Tutti dobbiamo diventare come loro, perché rappresentano l’età in cui più che in ogni altra si cresce, si cambia, ci si trasforma. I bambini diventano così segno di quella trasformazione profonda e radicale che lo Spirito di Dio può operare in noi con i suoi doni battesimali, se siamo docili alla sua azione.
Preghiamo
Effondi ancora su di noi,
Padre di ogni vita,
il tuo Spirito di profezia.
Egli ci porti a lodarti come bambini
che celebrano le tue meraviglie
e riconoscono il tuo agire nella storia.
[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]