Domenica IV di Quaresima

Es 33,7-11a; Sal 35 (36); 1Ts 4,1b-12; Gv 9,1-38b

Detto questo, sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: «Va’ a lavarti nella piscina di Sìloe» – che significa Inviato. Quegli andò, si lavò e tornò che ci vedeva. (Gv 9,6-7)

Gesù invia il cieco a lavarsi nella piscina di Siloe, che con il suo nome evoca il suo mistero di inviato del Padre. Il simbolismo è battesimale. Immergerci nelle acque del battesimo significa immergerci nella persona di Gesù, nella sua Pasqua, per poter camminare in una vita nuova, rischiarata dalla luce dello Spirito, che ora guida i nostri passi. Sin dalla tradizione antica il battesimo viene definito «illuminazione»: siamo liberati dalle nostre cecità, per poter vedere il volto del Signore e confessare la nostra fede in lui: «Credo, Signore!». È il dono di Gesù a guarirci, ma siamo chiamati ad accoglierlo nell’obbedienza della fede. Per il cieco non è facile obbedire a Gesù e incamminarsi, non ancora vedente, verso la piscina di Siloe. Eppure lo fa, ed è l’obbedienza della sua fede, che accoglie la potenza della parola di Gesù, a illuminarlo.

Preghiamo

Facciamo memoria del nostro battesimo,
Signore Gesù,
e preghiamo per tutti coloro
che si preparano a riceverlo.
Il dono del tuo Spirito illumini i nostri occhi
perché sappiamo giudicare secondo il tuo volere.

Impegno settimanale
Ogni volta che, durante la settimana, mi capita di giudicare qualcun altro, mi chiedo come trasformare quel giudizio in un impegno di conversione per la mia vita.

[«Perché non giudicate da voi stessi ciò che è giusto?» Lc 12,57 – LO SPIRITO, MAESTRO INTERIORE –
Quaresima e Pasqua 2018 -Centro Ambrosiano]

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