Martedì, Settimana della II Domenica dopo Pentecoste
Es 15,22-27; Sal 102; Lc 5,12-16
Signore, se vuoi puoi sanarmi. ‘Lo voglio, sii purificato!’. (Lc 5)
Nulla è impossibile a Dio, ma la sua volontà non impedisce mai la decisione personale. Gesù guarisce le infermità, risana il lebbroso, non lo evita, anzi, lo tocca, lo accoglie e non gli imputa alcuna colpa. Lo rimanda all’osservanza delle leggi e al rispetto delle tradizioni.
Neppure teme l’incontro della folla che a lui si rivolge per essere guarita dalle malattie, ma si sottrae a quanti tentano di trasformarlo in un ‘guaritore’, un facitore di prodigi. D’altro canto, però, Dio non resta inerte di fronte alle sofferenze del suo popolo e mantiene le promesse; al faraone ha chiesto a più riprese di lasciare andare gli israeliti, infine, dopo l’ennesimo rifiuto, pone la prova più grande: contro la volontà di Dio c’è solo morte, unica alternativa alla vita rifiutata.
La grande prova del faraone si conclude ed inizia il cammino di ritorno alla terra promessa del popolo d’Israele.
Preghiamo col Salmo
Signore ascolta la mia preghiera,
il mio grido giunga sino a te.
Non nascondermi il tuo volto,
quando mi colpisce la sventura.
Non chiudere il tuo orecchio;
quando t’invoco, fa’ presto: rispondimi!