Lunedì, Settimana della XIII Domenica dopo Pentecoste - s. Bernardo
Ne 9,1-15.36-10,1; Sal 76; Lc 13,10-17
[..] Il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato». (Lc 13,14)
Gesù è sempre attento alle sofferenze delle persone che gli stanno appresso. Qui è la volta dell’anziana donna che sta in sinagoga ed è sofferente da anni, tanto che non può raddrizzarsi ed è costretta a stare prona: Gesù la risana e la fa stare dritta.
Un gesto compiuto di sabato, pur se di carità fraterna, è ritenuto contrario alle norme del sabato che impongono di astenersi da ogni lavoro, tanto che lo zelante capo della sinagoga alza la voce contro Gesù e invita la folla a non seguirne l’esempio perchè si possono fare gesti di fraternità in altri giorni della settimana! Per Gesù, però, non ci sono leggi che possano impedire o rinviare atti e interventi di solidarietà e di misericordia. Il bene per chi soffre viene prima di tutto. Ipocrita è chi in nome di osservanza di leggi non accoglie il povero e non gli dà aiuto.
Preghiamo col Salmo
La mia voce verso Dio: io grido aiuto!
La mia voce verso Dio, perché mi ascolti.
Nel giorno della mia angoscia io cerco il Signore,
nella notte le mie mani sono tese e non si stancano;
l’anima mia rifiuta di calmarsi.