Martedì, Settimana della VII Domenica dopo Pentecoste
Gs 24,1-16; Sal 123; Lc 9,46-50
“Maestro, abbiamo visto uno che scacciava demòni nel tuo nome e glielo abbiamo impedito perché non ti segue insieme con noi”. Gesù rispose: “Non lo impedite”. (Lc 9,49-50a)
Tentazione antica quella di tracciare confini, circoscrivere spazi, cercare un nome individuale o collettivo dal quale trarre privilegi e potere! Già Mosè si era trovato in una circostanza simile a quella narrataci da Luca (Nm 11,25-29) e aveva risposto auspicando l’effusione dello Spirito su tutto il popolo perché tutti potessero agire da profeti del Signore.
Possiamo credere che l’esorcista anonimo di cui ci parla il vangelo rappresenti la risposta di Dio all’auspicio di Mosè: veramente lo Spirito è stato effuso su tutti! Rimettiamoci dunque al nostro posto, con i Dodici, cioè dietro a Gesù, e lasciamoci ripetere: “Forse la Parola di Dio è partita da voi? O è giunta soltanto a voi?” (1 Cor 14,36).
“Lo Spirito soffia dove vuole” (Gv 3,8) e “Tutti quelli che sono guidati dallo Spirito di Dio, costoro sono figli di Dio” (Rm 8,14). Infatti “Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scac-ceranno i demòni” (Mc 16,17): pertanto “Non lo impedite”, dice Gesù.
Preghiamo col Salmo
Se il Signore non fosse stato per noi
– lo dica Israele –,
se il Signore non fosse stato per noi,
quando eravamo assaliti,
allora ci avrebbero inghiottiti vivi,
quando divampò contro di noi la loro collera.