Lunedi, Settimana della IV Domenica dopo Pentecoste
Dt 4,32-40; Sal 76; Lc 6,39-45
“Può forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutt’e due in un fosso?” (Lc 6,39)
Nonostante quello che Dio aveva fatto per il suo popolo lungo il viaggio nel deserto, la fiducia degli israeliti aveva ceduto alla depressione e allo scoraggiamento e si erano rivolti ad un dio fatto con le loro mani. A causa di ciò Mosè non potrà guidare il popolo fino alla Terra Promessa, perchè non aveva saputo mantenerlo sicuro e fiducioso nei comandi di Dio. Di qui il duro rimprovero di Mosè al popolo che dovrà soffrire per la sua idolatria. M rimarrà sempre la misericordia di Dio che mai distoglie lo sguardo dai suoi figli.
E’ come se Dio ci dicesse: “Guarda quello che io faccio per te…! E gioiscine!”. Il nostro occhio e il nostro cuore sono malati. Proprio perchè cristiani praticanti e magari impegnati, rischiamo di non vedere tutto quello che Lui fa per noi. Se lo vedessimo e lo comprendessimo il nostro cuore avrebbe trovato il suo “buon tesoro” da cui trarre fuori il bene. Forse potremmo addirittura essere utili ai nostri fratelli.
Preghiamo col Salmo
Canterò in eterno l’amore del Signore,
di generazione in generazione
farò conoscere con la mia bocca la tua fedeltà,
perchè ho detto: “E’ un amore edificato per sempre;
nel cielo rendi stabile la tua fedeltà”.